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L'Odio

Il capolavoro in bianco e nero di Mathieu Kassovitz che

racconta al meglio il disagio delle periferie francesi

L'Odio

Il capolavoro in bianco e nero di Mathieu Kassovitz cheracconta al meglio il disagio delle periferie francesi

“L’Odio” è un film drammatico francese in bianco e nero del 1995,

diretto da Mathieu Kassovitz con Vincent Cassel, Hubert Koundé e

Saïd Taghmaoui come personaggi principali, il titolo deriva da una

frase detta da Hubert, “La haine attire la haine", in italiano “L’odio

genera odio". L'idea del film nasce dall'uccisione di un giovane,

Makome M’Bowole, nel 1993, colpito da un poliziotto mentre era

ammanettato e in custodia in una stazione di polizia.

La trama segue tre giovani il giorno dopoalcune massicce rivolte

nelle banlieue e laloro lotta per restare a galla in un mondoche

sembra stia cercando di distruggerli.La storia che ne risulta è un

film che attaccaprofondamente il modo in cui i mediaritraggono i

giovani, ma soprattutto lamancanza di opportunità per i giovani,

chepoi procedono ad entrare in una vita di"criminalità" o almeno

non del tutto legale.

“L’Odio” è un film drammatico francese in bianco e nero del 1995, diretto da Mathieu Kassovitz con Vincent Cassel, Hubert Koundé e Saïd Taghmaoui come personaggi principali, il titolo deriva da una frase detta da Hubert, “La haine attire la haine", in italiano “L’odio genera odio". L'idea del film nasce dall'uccisione di un giovane, Makome M’Bowole, nel 1993, colpito da un poliziotto mentre era ammanettato e in custodia in una stazione di polizia.

Tutto questo, mentre la polizia, lo Stato e le istituzioni agiscono

come loro nemici; questo tema è ardente e urgente, e per renderlo

più chiaro al pubblico, il film è girato in stile guerrilla, con riprese a

corto raggio, per farti sentire come se stessi vivendo quella

situazione con i protagonist. ⠀

Il risultato è un pugno nello stomaco a tutta la borghesia che sente

che i problemi dell'altro non li toccano; un film arrabbiato, sporco,

urbano e surreale che nasce dalla rabbia e dall'indignazione del

regista e del pubblico per il modo in cui il sistema francese sta

gestendo la situazione nelle banlieue. ⠀

La trama segue tre giovani il giorno dopo alcune massicce rivolte nelle banlieue e la loro lotta per restare a galla in un mondo che sembra stia cercando di distruggerli.La storia che ne risulta è un film che attacca profondamente il modo in cui i media ritraggono i giovani, ma soprattutto la mancanza di opportunità per i giovani, che poi procedono ad entrare in una vita di "criminalità" o almeno non del tutto legale.

Tutto questo, mentre la polizia, lo Stato e le istituzioni agiscono come loro nemici; questo tema è ardente e urgente, e per renderlo più chiaro al pubblico, il film è girato in stile guerrilla, con riprese a corto raggio, per farti sentire come se stessi vivendo quella situazione con i personaggi. ⠀

Il risultato è un pugno nello stomaco a tutta la borghesia che sente che i problemi dell'altro non li toccano; un film arrabbiato, sporco, urbano e surreale che nasce dalla rabbia e dall'indignazione del regista e del pubblico per il modo in cui il sistema francese sta gestendo la situazione nelle banlieue. ⠀